L'allegoria del Coatto di Neanderthal
Un film di Simone Tartocchi, 2007



 

MMVII

 

 

 

Giovanni Pietrolonardo. . .
PIOPPOETA

 

 

 

L'allegoria del Coatto di Neanderthal. . .

Essere coatti non è una turba, è piuttosto una prerogativa.
Anzi, è La Prerogativa dell’ultimo millennio e, ahimè, sfacciatamente connotativa del buon 50% della popolazione di questo paese andicappato.
Allora noi, Paese di paesani, dobbiamo finalmente accettare che il volersi sempre e comunque sentire sopra il compare, per quegli stessi sterili motivi che ci gonfiavano di vanità da bambini, è il preludio all’inciviltà.
Se l’avere un tesserino, una pistola, magari una macchina blu o addirittura 4 ville a Porto Rotondo, ci fa ancora sentire superiori a chi va a lavoro a piedi ascoltando musica iraniana e leggendo spensierato l’Aleph di J.L.Borges;
BEH… Allora và a fà er succhio ar trattore der compare e si la moje ce sta daje puro na botta accussì ch’er l’indommani arisplennerà de’n potere cc’hai capito solo te, ah coatto!!


Mediometraggio del regista Simone Tartocchi, finalista festival di Torino 2007
montaggio di Andrea Clauser - con Giovanni Pietrolonardo. . .
Come in un poliziottesco bislacco e metafisico, il duello senza quartiere fra Cesare, coatto stralunato e multietnico, e l'infame ispettore Gaspardi.